Paolo nella vita aveva realizzato quasi tutti i suoi sogni. Quasi perché sebbene avesse la sua azienda, la sua casa sul mare e un compagno innamoratissimo non aveva realizzato il suo sogno più grande: quello di diventare papà.
Era un ragazzino quando aveva cominciato a fantasticare sul diventare genitore di un piccolo ometto, perché no, di una piccola principessa. In ogni casi gli avrebbe insegnato tutto quello che lui stesso aveva imparato, avrebbe lasciato che, lui o lei, scoprisse il mondo e lui sarebbe stato li pronto a tendere la mano.
Ma la vita a volte non è bella come nelle favole. E tutto l’amore che Paolo sarebbe stato disposto a offrire non era abbastanza. Non erano abbastanza neanche tutti i suoi soldi, l’azienda o la casa al mare.
Paolo non aveva una compagna, una moglie, una fidanzata. E benchè lui e il suo compagno fossero innamoratissimi, per la legge non erano una famiglia.
Paolo era disperato, passava le notti insonni a tentare di trovare una soluzione. Proprio quando ormai pensava che non sarebbe mai riuscito ad avere un figlio accadde qualcosa.
Un amico d’infanzia, trasferitosi in Portogallo da un po’, venne a trovarlo e, quando Paolo gli raccontò dei suoi falliti tentativi di adottare un bambino, lo rassicurò dicendogli che lo avrebbe aiutato. L’amico aveva delle conoscenze in Portogallo che si occupavano proprio di adozioni.
Nel giro di un anno Paolo adottò una splendida bambina di nome Emma.
Allora decise di far realizzare per la sua piccola un gioiello che le ricordasse per sempre la forza con cui i suoi papà avevano lottato per averla. Fece realizzare un ciondolo d’argento a forma di fiocco con al centro una pietra dai riflessi arcobaleno. “Perché si” diceva Paolo “l’amore può bastare!”